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LE FOTOGRAFIE CHE HANNO FATTO LA STORIA

Il suicidio di massa di Jonestown

Jim Jones

Il 18 novembre 1978 il mondo assiste con orrore al terribile suicidio di massa di Jonestown,  in cui perdono la vita oltre 900 persone, della quali ben 276 bambini.

Per capire un evento di questa incredibile portata, è opportuno iniziare col descrivere ciò che sono e ciò che rappresentano Jonestown e il suo fondatore Jim Jones.

Jim Jones è il leader e fondatore di un movimento, il Tempio del Popolo, che si trasforma presto in una vera e propria setta. È estremamente difficile uscirne, a causa di una sorta di polizia interna che ha il compito di rendere difficoltoso, se non impossibile, l’allontanamento. Jones è un uomo che gode di indubbio carisma, rinomato per la sua oratoria e per il suo attivismo in favore di emarginati e minoranze etniche, nonché per la sua affabilità e la sua gentilezza.

Tuttavia, a causa di numerose accuse di frode e di abusi sessuali, si trova costretto ad autoesiliarsi in un appezzamento di terra nella repubblica di Guyana, in Sud America, che ribattezza Jonestown, nel quale è considerato alla stregua di una reincarnazione di Dio.

Jonestown nasce con l’idea di trasformare la comunità del Tempio del Popolo in un vero e proprio paradiso in terra. Sulla carta, i principi su cui si fonda sono i migliori: ci sono l’amore e l’uguaglianza tra i popoli, la lotta al narcotraffico e il ritorno alla condizione originaria dell’uomo lontano dalla corruzione del mondo civilizzato. Dal momento in cui il Tempio del Popolo si rifugia a Jonestown, anche a causa della collocazione del terreno in prossimità della giungla, la comunità riesce ad isolarsi totalmente dal mondo esterno e viene avvolta da un alone di mistero, complici le voci più o meno veritiere, che circolano su di essa e sui suoi abitanti. Lo stile di vita dei suoi residenti è fonte di grande curiosità e sospetto, anche per i racconti dei pochissimi fuggitivi che rivelano di aver vissuto in un contesto estremamente difficile, fatto di numerose violenze, fisiche e psicologiche, perpetrate nei confronti di chi non mostra entusiasmo verso la comunità e le sue regole.

Queste prepotenze subite da alcuni adepti scatenano la preoccupazione e il malcontento delle loro famiglie, le quali ritengono che i loro congiunti siano trattenuti a Jonestown contro la loro volontà. Questo sospetto (che si scoprirà in seguito essere assolutamente fondato) li spinge a chiedere aiuto al governo americano per riportare a casa i propri cari.

Si svolge quindi un’indagine: il 14 novembre 1978, una delegazione guidata dal deputato Leo Ryan si reca in visita alla comunità, dove trova solo persone apparentemente appagate dalla loro vita. Certo, a Jonestown si lavora molto, si vive solo dei frutti della terra e un’alimentazione così povera ha spesso causato epidemie e denutrizione, ma tutti sembrano entusiasti e soddisfatti della guida di Jim Jones e questa felicità compensa qualsiasi sacrificio o privazione da loro sofferta.

Solo due membri del tempio hanno il coraggio di discostarsi dalla versione ufficiale e di reagire alla segregazione della comunità: Vernon Gosney e Monica Bagby decidono infatti di rischiare il tutto per tutto consegnando ad un accompagnatore di Ryan un bigliettino, in cui implorano di essere aiutati a fuggire da Jonestown. Dopo di loro, nei giorni successivi, anche altri trovano l’audacia di chiedere aiuto alla delegazione per riuscire ad abbandonare la comunità, scatenando drammi familiari: si verificano, infatti, vere e proprie scene di isteria nelle quali alcune madri si rifiutano di lasciare Jonestown a costo di abbandonare i propri figli. Jones non può che concedere la sua benedizione ai disertori davanti alla delegazione, ma è ormai preda di una folle mania di persecuzione e teme che, al rientro negli Stati Uniti degli adepti, il governo prenderà iniziative per chiudere per sempre Jonestown.

Il 18 novembre 1978, al momento della partenza di Leo Ryan, della sua delegazione e degli ormai numerosissimi ex adepti, il servizio di sicurezza della comune interviene sparando a raffica sul gruppo. Ci sono un totale di 5 morti e 11 feriti tra cui lo stesso Ryan.

Nel tempo intercorso durante la sparatoria, Jim Jones si è del tutto arreso al futuro intervento governativo contro la sua comunità e ha preso la decisione più radicale: dà l’ordine di preparare il necessario per il sacrificio finale.

Mentre all’esterno i lealisti del predicatore sistemano una grande vasca di metallo contenente un preparato al sapore d’uva, avvelenato con Valium, Idrato di cloro, Cianuro e Phenergan, Jim Jones indice un’assemblea generale, nella quale avanza alla comunità la richiesta di compiere un “suicidio di massa”. Soltanto una persona prende la parola per dichiararsi contraria: nessun altro esprime il proprio dissenso.

Si porta quindi un bidone con il preparato, mentre alcuni seguaci provvedono a fornire bicchieri di carta e pacchi di siringhe a tutti gli adepti. Il padiglione, nel frattempo, viene rapidamente circondato dalle guardie, una ventina delle quali armate e le cui armi sono rivolte rigorosamente verso l’interno del padiglione stesso per impedire la fuga a chiunque voglia tirarsi indietro.

I primi ad assumere il veleno sono Ruletta Paul e il figlio di appena un anno. Viene usata una siringa senza ago per spruzzare il preparato nella bocca del neonato e poi viene svuotata la stessa siringa nella bocca della donna.

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Dopo Ruletta, molte madri scelgono di somministrare personalmente il preparato ai loro figli se questi sono troppo piccoli per farlo da soli. I bambini muoiono in appena cinque minuti mentre per gli adulti ne occorrono circa una trentina. Dopo le prime vittime, nonostante le persone inizino a mostrare “riluttanza a morire”, si continua ad aspettare ordinatamente il proprio turno nella fila per la somministrazione del veleno. Jones stesso, da padre amorevole e premuroso, consiglia di “morire con dignità” e di “non accasciarsi con lacrime e agonia”.

Una volta assunto il veleno, gli adepti sono scortati all’esterno del padiglione e si siedono tranquillamente nei campi vicino ad esso: molti di loro sono in lacrime nonostante le raccomandazioni di Jones.

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Le guardie circolano spostando i cadaveri in file ordinate e iniettano il preparato a chi è troppo spaventato per assumerlo in autonomia, o a chi cerca di opporre una debole resistenza. Anche gli animali della comunità vengono uccisi, tramite veleno o con un proiettile.

Una volta svolto il loro compito, è il turno delle guardie che sono chiamate a morire anch’esse tramite il preparato. L’ultimo è Jim Jones che si uccide con un colpo di pistola alla tempia.

Dopo circa cinque giorni di ricerche, vengono ritrovati 909 cadaveri, di cui 276 di bambini e ragazzi. Il costo di mezzo kg di cianuro, sufficiente ad uccidere quasi 1000 persone, fu di appena di 8,85 dollari.

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Volume dedicato alla “FASCIA DARK”, la rubrica più apprezzata dal pubblico. Una serie di racconti tratti da episodi veri e documentati sui più noti casi di cronaca nera che hanno segnato gli ultimi secoli.

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