
Agosto 1992.
Una donna curda alla sbarra in un tribunale turco viene accusata di terrorismo e di appartenere al Partito dei Lavoratori del Kurdistan, o PKK, che cerca di creare uno Stato indipendente nel sud-est della Turchia.
Dichiarata colpevole, sarà condannata a dodici anni e mezzo di prigione.”La sua immagine è il simbolo della delusione, dell’orgoglio e della rabbia del popolo curdo, privato della libertà” dirà il fotografo Ed Kashi.