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LE FOTOGRAFIE CHE HANNO FATTO LA STORIA

La precisa definizione del male: Ted Bundy

“La precisa definizione del male”. Questa sentenza, già emblematica, assume un significato ancora più forte se a pronunciarla è uno degli avvocati difensori del serial killer di questa FASCIA DARK.
Di che reati si macchiò dunque Ted Bundy per meritare questo trattamento dall’uomo che avrebbe dovuto difenderlo in tribunale?
Tutto ha inizio il 4 gennaio 1974. La vittima è la diciottenne Joni Lentz. La giovane viene ritrovata nella sua stanza in una pozza di sangue massacrata da un’asta dell’intelaiatura del letto che l’assassino ha poi conficcato nella vagina della ragazza. Nonostante le terribili lesioni interne e cerebrali, la ragazza riesce a sopravvivere, ma non ricorda niente dell’accaduto rendendo impossibile l’identificazione dell’assalitore. 
Nei mesi successivi altre ragazze scompaiono in circostanze misteriose, ma non si collegano immediatamente queste sparizioni ad un assassino. 
L’ultima ragazza scomparsa il 14 luglio però viene vista da alcuni testimoni in compagnia di un uomo affascinante dal braccio ingessato che chiede alla giovane un mano per caricare una barchetta sul tetto del suo maggiolino. 

Le vittime di Ted Bundy erano accomunate da una lunga chioma castana, forse rimando alla madre o alla prima ex fidanzata di Bundy


Partendo da queste testimonianze, un’altra giovane racconta di essere stata avvicinata nello stesso modo dallo stesso uomo dal braccio rotto. 
L’identikit è pronto, ma nessuno sospetta di Bundy, giovane studente di giurisprudenza, affascinante e dedito alla politica. Ted può quindi continuare la sua striscia di omicidi . Il modus operandi è ormai definito: cerca di adescare giovani ragazze nei pressi di college o residenze universitarie fingendosi un agente di polizia o simulando un braccio rotto, le porta nella sua auto dove mancano la maniglia e la manovella del finestrino dal lato del passeggero e infine le picchia e le violenta fino ad ucciderle.

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L’8 novembre 1974 commette il suo primo passo falso: attira come sempre una giovane con un travestimento (in questo caso si finge un agente di polizia), ma questa riesce fortunatamente a sfuggirgli diventando una testimone chiave capace di fornire un descrizione accurata dell’uomo e della sua auto. 
Ancora non si riesce a collegare Bundy agli omicidi, ma il caso vuole che l’uomo venga fermato casualmente dalla polizia che decide di perquisire l’auto trovando una spranga, un passamontagna, un rompighiaccio e un paio di manette. Insospettiti, gli investigatori trovano presto anche dei capelli ricollegabili alle ragazze scomparse. 
I testimoni confermano poi che il ragazzo in fermo, lo studente pulito e impegnato, è niente meno che il ragazzo che cercava aiuto dalle giovani donne. 

Ted Bundy venne incastrato da un morso lasciato alla sua ultima vittima. Le impronte dentali di Bundy combaciavano infatti perfettamente con i segni lasciati sul corpo della giovane da lui aggredita


Incarcerato, Bundy evade per ben due volte, ma, invece di scomparire, torna a colpire delle ragazze nelle loro camere picchiandole a morte e violentandole fino addirittura ad aggredire alla luce del sole delle giovani senza preoccuparsi più di essere scoperto. Alla sua ultima vittima lascia un morso così profondo e definito da fornire un’ultima e schiacciate prova di colpevolezza. 

Le sue impronte dentali infatti, combaciano perfettamente con i segni lasciati sul corpo della giovane.
Viene quindi riarrestato e condannato a morte: «È stabilito che siate messo a morte per mezzo della corrente elettrica, che tale corrente sia passata attraverso il vostro corpo fino alla morte. Prendetevi cura di voi stesso, giovane uomo. Ve lo dico sinceramente: prendetevi cura di voi stesso. È una tragedia per questa corte vedere una tale totale assenza di umanità come quella che ho visto in questo tribunale. Siete un giovane brillante. Avreste potuto essere un buon avvocato e avrei voluto vedervi in azione davanti a me, ma voi siete venuto nel modo sbagliato. Prendetevi cura di voi stesso. Non ho nessun malanimo contro di voi. Voglio che lo sappiate. Prendetevi cura di voi stesso».

Libro Fascia Dark

Volume dedicato alla “FASCIA DARK”, la rubrica più apprezzata dal pubblico. Una serie di racconti tratti da episodi veri e documentati sui più noti casi di cronaca nera che hanno segnato gli ultimi secoli.

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