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Eric l’anguilla

Giochi Olimpici 2000, Sidney. Eric Moussambani, nuotatore della Guinea Equatoriale, ha appena concluso faticosamente la gara di qualificazione dei 100 metri stile libero. Questa era la prima volta che affrontava una simile distanza in una piscina olimpionica. Si, perchè lui non è un nuotatore, bensì pratica la pallavolo nel suo paese. Arrivato a Sidney quasi per caso grazie a un programma speciale riservato agli atleti originari dei paesi in via di sviluppo, aveva imparato a nuotare solamente otto mesi prima allenandosi nell’oceano e soprattutto nella piscina di 20 metri di un hotel di Malabo in quanto la Guinea Equatoriale non disponeva di strutture sportive all’altezza. Alla gara di qualificazione si presentano in tre, oltre a Moussambani, vi sono il nigerino Karim Bare ed il tagiko Farkhod Oripov. Questi due, anche loro inesperti, si tuffano in acqua prima dello start: squalificati. Moussambani partecipa quindi alla gara da solo. Si lancia in acqua con una sonora spanciata, il suo stile non è perfetto, nell’ultima vasca sembra non reggere a causa della stanchezza. Il pubblico lo acclama e lo supporta e finalmente Eric riesce a concludere la prova in un minuto e 57 secondi, più del doppio della media degli altri nuotatori. Da quel momento verrà soprannominato “Eric l’anguilla” entrando nella storia. La sua performance sportiva è considerata come un esempio degli ideali del Comitato Olimpico Internazionale. A fine gara ammetterà: “Non sono mai stato così stanco in tutta la mia vita. Non ero neppure mai stato in una piscina così grande. Ma tutti facevano il tifo per me ed è stato come vincere una medaglia d’oro”
Alessandro Di Nardo

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