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L’incidente di Michael Jackson

Tra le mille leggende metropolitane, una delle più celebri riguarda il grande Michael Jackson. Sono ancora in molti infatti a pensare che il cantante fosse ricorso alla chirurgia plastica per rendersi più simile a un “bianco”, schiarendosi la pelle, lisciandosi i capelli e modificando i suoi tratti.
Oggi sappiamo però che alcuni di questi interventi erano correttivi ed è inoltre stato accertato con l’autopsia che Michael fosse affetto da vitiligine.
Tra i vari incidenti in cui incorse il cantante, il più famoso riguarda quello di uno spot pubblicitario.
Era il 27 gennaio del 1984 e Michael era entrato nell’olimpo dei grandi della musica con la sua Thriller. Ovvio quindi per una grande azienda come la Pepsi, chiamarlo come testimonial.
Lo spot prevedeva che Michael e i suoi fratelli facessero l’entrata di inizio concerto scendendo una scalinata sulle note di Billie Jean, mentre alle loro spalle esplodevano fuochi d’artificio. Qualcosa andò storto e alla sesta prova un fuoco d’artificio si accese prima del tempo colpendo Michael che, ignaro, continuò a ballare ancora per diversi secondi con la testa in fiamme.
Dopo l’incidente il cantante fu portato in ospedale ma niente fu più lo stesso per lui; gli furono prescritti una tale quantità di farmaci per rendergli sopportabile il dolore causatogli dalle ustioni rinvenute che lo portarono a una dipendenza dagli antidolorifici e a vari interventi per rimediare al disastro.
Di questo incidente tuttavia si seppe pochissimo fino al 2009, anno della scomparsa di Michael, quando il video dell’accaduto venne reso pubblico.

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