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Il macellaio di Praga

Il macellaio di Praga, l’uomo dal cuore di ferro, ma soprattutto uno dei più potenti e spietati gerarchi nazisti e l’uomo più pericoloso del Terzo Reich. Tutto questo era Reinhard Heydrich, direttore della conferenza di Wannsee e mente chiave nell’ideazione della Soluzione Finale e stupirà forse sapere che ottenne il lavoro di comandante della Gestapo presentando un curriculum falso.

Le sue finte conoscenze impressionano Himmler che lo assume immediatamente con il compito di creare un’unità di controspionaggio interna alle SS, ruolo delicatissimo che permetterà ad Heydrich di ricattare e manipolare diverse figure di spicco.

Con la salita al potere di Hitler, anche Heydrich assume più potere diventando comandante della Gestapo dove ha potere e idee per assecondare il Fuhrer.

E’ sua la mente dietro alla Notte dei lunghi coltelli, come è sua la mente dietro all’Operazione Himmler (nota anche come l’incidente di  Gleiwitz) con cui viene dato il via alla Seconda Guerra Mondiale: alcuni soldati tedeschi travestiti da polacchi, simulano un attacco ai tedeschi a difesa della stazione radio di Gleiwitz e iniziano a diffondere falsi messaggi radio su una provocazione polacca.

Heydrich è ormai una pedina essenziale nel Reich di Hitler e riesce persino ad ottenere il ruolo di governatore del Protettorato di Boemia e Moravia, luogo in cui lascia libero sfogo alla sua indole violenta fino a meritarsi il soprannome di Boia di Praga.

Tra i suoi “successi” c’è anche la conferenza di Wannsee con cui la Soluzione Finale del problema ebraico viene delineata in tutta la sua folle violenza.

Heydrich è così certo della sua forza, da guidare spesso sulla sua Mercedes scoperta. Lo sanno bene alcuni rivoluzionari dell’esercito cecoslovacco in esilio che il 27 maggio 1942 si affiancano alla vettura cercando di sparare con una mitragliatrice, che però si inceppa. Solo il lancio di una granata ferisce infine il gerarca tedesco, anche se non mortalmente.

In ospedale infatti Heydrich sembra riprendersi: ha un corpo forte e allenato e l’esplosione non è stata sufficientemente potente da invalidarlo. Nonostante fisicamente reagisca alle cure, Heydrich ha una ricaduta. A niente valgono le cure prestate, il 4 giugno 1942, l’uomo dal cuore di ferro, quello che Hitler considera il migliore, muore per un’infezione al sangue.

La causa è proprio quella Mercedes con cui Heydrich viaggiava: uno dei crini di cavallo usati per l’imbottitura dei sedili, squarciati per l’esplosione, sono entrati in contatto con la milza del gerarca provocando l’infezione.

Adolf Hitler, ricevuta la notizia, si limita a dire «È stato stupido e idiota. Un uomo come lui non doveva esporsi a simili rischi».

Per la morte di Heydrich, pagano con la vita tutti i 192 maschi di età superiore ai 15 anni del villaggio di Lidice, vicino a Praga. Tutte le donne ed i bambini vengono deportati, gli edifici bruciati e le macerie asportate per cancellare completamente il villaggio.

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