La prima, vera pagina dedicata alla fotografia e alle storie nascoste dietro di essa

LE FOTOGRAFIE CHE HANNO FATTO LA STORIA

Le fotografie Post Mortem

 

Stasera una FASCIA DARK un po’ più tecnica.
Parliamo stasera delle Fotografie post mortem, una pratica fotografica utilizzata nell’epoca vittoriana per ricordare i propri cari defunti.
L’origine della pratica risale ad alcuni secoli prima quando le ricche famiglie commissionavano dipinti dei loro cari ovviamente a prezzi elevati. Il ritratto post mortem era perciò una prerogativa delle classi più abbienti o addirittura degli artisti stessi: personalità come Monet, Picasso e Gauguin ritrassero a loro volta persone a loro care. 
Con l’avvento della fotografia, la gente iniziò a farsi fotografare assieme ai defunti per avere un ricordo indelebile di essi.
Le foto post mortem furono particolarmente in voga nell’Epoca vittoriana, a causa dell’alto tasso di mortalità infantile e spesso le fotografie post mortem erano l’unica foto che i genitori avevano dei loro figli. Questo aspetto spiegherebbe perché i soggetti siano per lo più ritratti come se ancora fossero in vita; con gli occhi aperti o dipinti sulle palpebre, le guance colorate di rosa e spesso comprendevano persone vive accanto al defunto per rendere più realistico lo scatto.

Anche questo tipo di fotografia ebbe un’evoluzione stilistica nel tempo: dal 1840 al 1860 era di uso posizionare il cadavere su un divano, con gli occhi chiusi e la testa appoggiata a un cuscino, in modo da sembrare addormentato in un sonno profondo.
Negli anni a seguire invece si iniziò a rappresentare i cadaveri come se fossero in vita, seduti sulle sedie e con gli occhi aperti; i bambini, invece, erano spesso mostrati mentre riposavano su un divano o in una culla, a volte con un giocattolo preferito o con degli animali domestici. I bambini molto piccoli venivano fotografati nelle braccia della madre.
Successivamente le foto post mortem si limitarono solamente a mostrare il soggetto in una bara, tralasciando la componente realistica della foto. La pratica della fotografie post mortem cadde in disuso negli anni ’40 anche se è tuttora praticata in alcune parti del mondo

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Volume dedicato alla “FASCIA DARK”, la rubrica più apprezzata dal pubblico. Una serie di racconti tratti da episodi veri e documentati sui più noti casi di cronaca nera che hanno segnato gli ultimi secoli.

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