La prima, vera pagina dedicata alla fotografia e alle storie nascoste dietro di essa

Guerrillero Heroico

Guerrillero Heroico, di Alberto Díaz Gutiérrez, meglio noto come Alberto Korda. Scattata il 5 marzo 1960 a L’Avana, questa è la fotografia intera in cui è possibile vedere alcune foglie di palma e un secondo uomo di fianco a Che Guevara. Il profilo della persona è quello del giornalista italo-argentino Masetti (di origini bolognesi) amico del Che e fondatore della agenzia giornalistica cubana “Prensa Latina”. In seguito, nel corso del processo di stampa della foto, lo stesso Korda decise di isolare la figura del “Che” e di pubblicare solamente il primo piano del rivoluzionario argentino.
La fotografia fu subito pubblicata su qualche giornale cubano, ma poi rimase praticamente semisconosciuta per i successivi sette anni.
Nel giugno 1967 l’editore milanese Giangiacomo Feltrinelli incontrò Alberto Korda, che gli regalò due copie della sua foto, senza volere alcun compenso.
Tornato in Italia, Feltrinelli scelse proprio il ritratto del “Che” realizzato da Korda come copertina del Diario in Bolivia di Ernesto Guevara. Decise inoltre di stampare numerosi poster con la stessa immagine, tappezzando Milano dopo la morte del comandante.
Lo scatto di Korda da allora è divenuto una delle fotografie più celebri e più riprodotte della storia. Diffusa dapprima in ambito politico e successivamente nel circuito artistico, nel corso degli anni l’immagine è stata reinterpretata e riprodotta nei più vari settori: design, moda, cinema, pubblicità.
Nonostante questo, il suo autore non ha mai reclamato i diritti né ha ricevuto alcun compenso dichiarando però: «Anche se non mi ha mai dato danaro per l’uso che ha fatto della mia foto, io lo perdono perché così facendo mi ha reso famoso».

Nel 2000 Korda intraprese una battaglia legale contro l’azienda russa Smirnoff, rea di aver utilizzato la foto del Che per pubblicizzare la propria vodka. La vicenda si è conclusa con un accordo extra-giudiziale, che ha comportato l’esborso di 50.000 dollari da parte dell’azienda, che il fotografo ha utilizzato per l’acquisto di medicinali in favore dei bambini cubani.

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