La prima, vera pagina dedicata alla fotografia e alle storie nascoste dietro di essa

LE FOTOGRAFIE CHE HANNO FATTO LA STORIA

Lo strangolatore di Boston

Il lasso di tempo compreso tra il 14 giugno 1962 e il 4 gennaio 1964 non era decisamente un bel periodo per vivere a Boston, specialmente se donne sole. In quei due anni infatti, Boston fu il teatro dell’omicidio di 13 donne, oltre che di centinaia di aggressioni a sfondo sessuale. Un numero impressionante che la Polizia locale attribuì ad un solo individuo: lo Strangolatore di Boston.

Ma andiamo con ordine.

Il 14 giugno 1962, Anna E. Slesers, divorziata di 55 anni, viene ritrovata morta dal figlio, nuda e strangolata dalla cintura del suo accappatoio. La vittima ha anche subito una violenta aggressione sessuale con un oggetto che ne ha lacerato le carni.Non passano che due settimane che Helen Blake e Nina Nichols di rispettivamente 65 e 68 anni, vengono uccise a loro volta a sole 5 ore di distanza l’una dall’altra. Blake, divorziata, è stata strangolata da un cappio ottenuto dal suo reggiseno e dai suoi slip, dopo essere stata brutalmente violentata con un oggetto. Anche Nichols, vedova, viene violentata e poi strangolata con una calza di nylon.Il 12 agosto la vittima è Jane Sullivan, 70 anni e una settimana dopo, il 19 agosto, muore Ida Irga, vedova di 74 anni. Il suo caso è tra i più violenti: il corpo viene infatti ritrovato sul pavimento del soggiorno, la camicia da notte strappata, le gambe divaricate e legate ad una sedia sollevate di circa una ventina di cm dal pavimento. Intorno al collo c’è una federa, ma il sospetto è che questa volta l’assassino abbia ucciso a mani nude.

Una donna dorme con un ombrello come autodifesa. All’epoca la paura era tanta e molte persone sceglievano di dormire con strumenti di autodifesa o di applicare allarmi casalinghi come bottiglie di vetro davanti alle porte di ingresso.

La città è ormai nel panico, ma passano tre mesi prima che l’assassino torni a colpire.

La città è ormai nel panico, e l’assassino, al centro delle indagini di tutte le forze dell’ordine, attende qualche mese prima di colpire di nuovo.

La scia di violenza riprende infatti il 5 dicembre 1962 con Sophie Clark, strangolata da una calza di nylon. Questa volta però l’omicidio è diverso dai differenti: Sophie è infatti una donna più giovane, di soli 20 anni e l’aggressore non si limita ad aggredirla con degli oggetti, ma la stupra fisicamente, rilasciando il suo seme sulla scena del delitto.

Inoltre, in questo caso c’è una testimone: una vicina sostiene infatti di aver incontrato un individuo che, spacciandosi per imbianchino assunto dal proprietario dell’immobile, le aveva fatto alcune avances molto insistenti, salvo poi fermarsi di fronte alla minaccia della donna di chiamare il marito.

La polizia ora ha finalmente delle prove e sa di dover cercare un uomo tra i 25 e i 30 anni dai capelli biondo scuro e di corporatura media.

Il 31 dicembre lo strangolatore colpisce ancora e a pagarne le conseguenze è Patricia Bissette, di 23 anni. Anche lei, subisce una violenta aggressione sessuale e poi viene strangolata con alcune calze di nylon legate fra loro.

Durante gli anni di attività dello strangolatore di Boston, presero piede corsi di autodifesa per le donne che imparavano le arti marziali.

Passano di nuovo alcuni mesi in cui il killer lascia un po’ di tregua ai cittadini di Boston, salvo tornare a colpire l’8 maggio del 1963, uccidendo Beverly Samans di 23 anni. Per lei, lo strangolatore riserva una sorte diversa. La giovane è infatti una cantante lirica, e i suoi muscoli del collo particolarmente sviluppati hanno reso difficoltoso lo strangolamento. Forse frustrato da questo improvviso cambio di programmi, il killer non l’ha violentata, ma ne ha segnato il corpo con 22 coltellate, 18 delle quali inferte al seno sinistro, proprio sul cuore.

La Polizia perde così il filo conduttore che univa tutti gli omicidi commessi e brancola completamente nel buio, arrivando ad accusare Arnold Wallace che, con il suo quoziente intellettivo di 60, non fa che rallentare le indagini, prima confessando di essere il colpevole e poi dimostrando di non essere in grado di distinguere la verità dalla fantasia.

Avvantaggiato da questa momentanea distrazione delle indagini, lo strangolatore prosegue quindi la sua attività indisturbato, uccidendo Evelyn Corbin, 58 anni divorziata, e Joann Graff, 23 anni. Sa di essere lontano da ogni sospetto e si diverte a cerchiare con il rossetto delle vittime le sue secrezioni dopo la violenza.

Arriva intanto il 1964. E’ ormai il secondo anno di attività del killer, che il 4 gennaio colpisce Mary Sullivan di 19 anni. La violenta, la strangola, ne viola la salma lasciando un manico di scopa inserito di 15 cm nelle parti intime e infine si diverte ad attaccarle sotto il piede un adesivo con scritto “Happy New Year”.

Contemporaneamente alle terribili vicende dello strangolatore, passa in secondo piano la storia dell'”Uomo delle Misure”. Un uomo, spesso vestito con abiti da lavoro verdi, si aggira infatti da tempo spacciandosi come talent scout di modelle. Se qualcuna crede alle sue parole, l’individuo entra in casa e, con la scusa di prendere appunto le misure, palpeggia e molesta per poi dileguarsi. Le indagini sul molestatore non sono mai state portate avanti perché ogni denuncia viene archiviata dalla Polizia come cosa di poco conto, ma finalmente nel 1964, qualcuno in centrale ha l’intuizione che l’Uomo delle Misure e lo Strangolatore di Boston potrebbero essere la stessa persona.

Dagli identikit di tutte le centinaia di donne molestate, si risale ad Albert De Salvo, marito e padre amorevole, ma anche e soprattutto bugiardo cronico e affetto da un’importante sindrome narcisistica che lo porta ad ingigantire ogni storia al fine di porsi al centro dell’attenzione.

Davanti alla Polizia, De Salvo confessa l’omicidio delle 11 vittime accertate più 2, oltre ad ammettere anche di aver molestato più di 300 donne e di averne stuprate 3.

De Salvo confessa senza indugi dettagli che solo il vero Strangolatore potrebbe conoscere come la condizione di Sophie Clarck che al momento dell’omicidio aveva le mestruazioni, gli arredamenti dei diversi appartamenti o la marca di sigarette fumate dalle vittime, ma nonostante una confessione solitamente lasci poco spazio a dubbi, su De Salvo ne nascono decisamente troppi: nessuno dei testimoni oculari infatti riconosce in lui il killer, De Salvo non è un fumatore, ma sulle scene del crimine sono stati ritrovati mozziconi di sigaretta e, soprattutto, anche se descrive con dovizia di particolari i delitti, non racconta del manico di scopa inserito in Mary Sullivan.

 

Durante gli anni di carcere, l’opinione pubblica si divide tra chi crede alla sua confessione e chi pensa che la testimonianza sia stata solo una menzogna di un molestatore narcisista, utilizzata per catalizzare l’attenzione.

 

Dopo quasi trent’anni, tra l’ottobre del 2000 e il dicembre del 2001, sotto richiesta delle famiglie De Salvo e Sullivan, vengono riesumati i cadaveri di Albert e Mary, per essere sottoposti a nuove perizie compresa quella del DNA, che all’epoca dei fatti non era stata ancora introdotta.
Dopo aver comparato sessantotto campioni di capelli e sperma è emersa una totale incompatibilità fra i corpi apparentemente scagionando De Salvo.

Nel luglio 2013 l’ultima svolta: viene ripetuto il test utilizzando il DNA prelevato dal liquido seminale trovato sulla scena del crimine dell’omicidio di Mary Sullivan, e il DNA ottenuto dal nipote di De Salvo.

 

Il risultato questa volta è completamente differente perché il test lo collega all’assassinio della Sullivan escludendo il 99,9% della popolazione rimanente. Il caso pare dunque essersi chiuso.

Libro Fascia Dark

Volume dedicato alla “FASCIA DARK”, la rubrica più apprezzata dal pubblico. Una serie di racconti tratti da episodi veri e documentati sui più noti casi di cronaca nera che hanno segnato gli ultimi secoli.

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su whatsapp
Social Media
Libro Fascia Dark

Volume dedicato alla “FASCIA DARK”, la rubrica più apprezzata dal pubblico. Una serie di racconti tratti da episodi veri e documentati sui più noti casi di cronaca nera che hanno segnato gli ultimi secoli.

Categorie